Il Segreto delle Streghe di Benevento – stregoneria
Rituali segreti e poteri ancestrali, le streghe di Benevento sono oscure in un mondo di ombre, segreti e incantesimi, tra profezie e magie proibite.
Benevento, la città delle streghe. Una della città più antiche della Campania fondata nel 1200 A.c dagli Osci e Sanniti, popolazioni anzi delle tribù italiche antiche che parlavano una forma arcaica di latino. Questa città è più vecchia perfino della fondazione di Roma che è avvenuta nel 753 A.c.
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Ripercorriamo la sua storia in compagnia di figure spaventose, rituali occulti, strani messaggi divini, tra Auguri e spiriti ancestrali.
Malies: la città dei messaggi divini!
Anzi il nome originale, dato appunto dalle tribù originarie, era: Malies!
Apriamo parentesi: la parola Malies tradotta dal dizionario e iscrizioni della lingua osco, che è la lingua arcaica del latino, ancora oggi non è chiaramente traducibile. Infatti esistono pochissime iscrizioni antiche. Ad ogni modo tale parola potrebbe essere: ma li es, ognuna di essa indica: luogo non vero oppure luogo che dà consigli divini.
Infatti, le tribù che vi vivevano erano solite avere delle allucinazioni, premonizioni, avevano appunto dei consigli divini. L’analisi più affascinante a livello storico esoterico è che Benevento è una delle pochissime città che contiene in sé tutti è 4 gli elementi:
- Acqua: attraversata da un fiume di acqua dolce naturale con molti minerali che sono benefici per l’organismo
- Aria: si trova in una zona in cui i 4 venti principali, cioè: Tramontana da Nord, Grecale da Est, Scirocco da Sud e Libeccio da Ovest, si convogliano. Infatti è una zona molto ventilata.
- Terra: Si trova nell’entroterra collinare e ritroviamo 4 tipologie di terre: terra rossa, terra vulcanica, terra alluvionale e terra calcarea. Notate che poi ritorna sempre il 4 come numero.
- Fuoco: si è scoperto che nell’epoca tra il 1.500 A.c e il 90 A.c, era attraversata da una vena vulcanica, questo spiega la terra vulcanica, inoltre ci sono incisioni rupestri che mostrano dei fiumi di fuoco. Ecco quindi che era collegata direttamente al Fuoco!
Chiusa parentesi.
Spiegazione scientifica!
La mia ipotesi personale è che probabilmente era una zona che aveva i tipici gas delle zone vulcaniche come: anidride carbonica, idrogeno solforato, gas sulfurei, metano! Tutti gas che se inalati costantemente o in grande quantità, è possibile che provochino allucinazioni. Tale luogo poteva quindi avere grandi concentrazioni di questi gas, nonostante fosse molto ventilata, la presenza di fiumi di magma poteva diminuire l’ossigeno e quindi aumentare la presenza dei gas.
Le tribù sunnite e quelle osci temevano dunque questi luoghi pensando che fossero appunto abitate da divinità che inviavano questi messaggi, per questo venne chiamata Malies. Tuttavia fondarono la loro colonia e poi la città qui perché era una terra ricca, ottimale per la coltivazione, come tutte le zone che sono vulcaniche.
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Arrivo dei romani!
In epoca romana, che stava evolvendo il latino, il nome Malies, della lingua osco, venne abbinato al termine: male, cattivo. Dato che poi era una zona ventosa, divenne: Maleventum.
Piccola lezione di storia!
Intorno al 280 A.C, l’impero romano stava estendendo il suo domino. Le zone che erano sotto il controllo greco, quindi il sud Italia, chiamata: Magna Grecia, doveva difendersi. Il re dell’Epiro, una zona che si trovava tra la Grecia e l’Albania attuale. Tale Pirro, che voleva fondare il suo impero nella Sicilia, decise di andare in aiuto alla città greca di Taranto, sperando di avere un supporto militare in futuro. Una delle battaglie decisive della vittoria di Roma sulla Grecia, avvenne nel 225 A.C proprio a Maleventum.
La vittoria fu totale e Roma, diventata ormai “capo” di Benevento, decise di cambiare il nome da Maleventum a Beneventum, vale a dire: Buon vento oppure evento propizio.
Qui c’è però una leggenda che vale la pena conoscere!
La prima strega conosciuta di Benevento!
Uno degli Auguri, sacerdote di Marte, che accompagnavano le legioni militari, qualche giorno prima della battaglia di Maleventum, eseguirono dei rituali propiziatori e la predizione del futuro tramite l’osservazione degli uccelli, animali inviati da Marte.
Non avendo dei segnali chiari, l’augure decise di camminare all’esterno dell’accampamento decidendo di parlare direttamente con la popolazione locale, cioè gli osci. A parlare con lui fu l’indovina giovane, una fanciulla che era la figura “magica” collegate con le loro divinità, chiamata striges, in latino si dice striga e noi la conosciamo con il nome di Strega! La possiamo paragonare alla pizia greca, un oracolo.
Ad ogni modo, da pochissime incisioni rupestri, costei gli mostrò il luogo dove poteva avere un messaggio divino! Eseguendo poi un rituale osco, l’Augure ebbe una visione di vittoria. Tornato all’accampamento vide poi degli uccelli che confermavano la visione avuta da questo sacerdote. Rivelò ciò che aveva visto al capo militare.
Il giorno della battaglia di Maleventum, nel 225 A.c, Roma vinse, sconfisse l’esercito di Taranto e di Pirro e il suo dominio si estese in pochissimi giorni!
Cosa sappiamo però di questa striga? Ebbene, sempre secondo ipotesi poiché la ricostruzione è stata difficoltosa, la fanciulla venne benedetta dall’Augure che, per ringraziarla, la fece divenire una cittadina romana. Non una cittadina romana come tante, ma anzi la sacerdotessa con poteri e diritti. Tuttavia la striga rimase fedele alla sua cultura originaria, cioè quella osco, è sappiamo che essi erano dediti alla luna, alla notte, a culti antichi tra rituali e sacrifici umani, ma soprattutto, è qui davvero io sono rimasta stupita, al noce l’albero sacro delle fonti ed energie spirituali!
In poche parole, una delle prime empuse, seguaci di Ecate o Trivia!
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Streghe di Benevento!
La stregoneria non ha mai abbandonato Benevento. Nonostante siano trascorsi secoli è una delle città più affascinanti in Italia ed ha un legame realmente fisico alla stregoneria pagana. Perfino durante il dominio cattolico, non si sono mai cancellati culti e rituali antichi.
Cosa sappiamo però della sua tradizione? Ecco alcuni episodi documentati dei culti delle streghe.
Esse si radunavano sotto un leggendario albero di noce dove si tenevano i loro “convegni”, i sabba! Ci arrivavano in volo. Apriamo una piccola parentesi: il volo delle streghe con la scopa in parte e vero e in parte no. Nel senso che uno dei rituali tipici era quello in cui le streghe si mettevano a cavalcioni su un bastone o su una scopa e strusciavano la loro intimità femminile, su questo bastone. Questo è un rituale di fecondità molto antico perché il bastone indica il pene maschile e quindi quello è un modo per rievocare l’atto sessuale. La sensazione di volare è semplicemente il piacere fisico, cioè l’orgasmo, che avveniva in questa danza frenetica. Chiusa parentesi.
Le streghe recitavano una cantilena dopo essersi unte con un unguento fatto di grasso di bambini non battezzati, questa purtroppo è una realtà documentata come pratica di stregoneria nera con evocazione del demonio. La cantilena, che poi ancora oggi è un modo di dire tipico della città era ed è: unguento, unguento, portami alla noce di Benevento.
Nella storia di questa città tutte le donne praticavano la stregoneria, in bene o in male. La magia toglieva malanni e dolori articolari, preparavano filtri e misture, recitando delle formule borbottate sottovoce. Toglievano o gettavano il malocchio a chi gli faceva torto o a chi le pagava.
Arti antiche, stregoneria pagana, che si è poi tramandata con il tempo.
I poteri delle streghe di benevento
Le streghe di Benevento hanno il potere di attraversare porte e finestre oppure di passare attraverso piccole aperture e dare fastidio agli abitanti della casa che prende di mira. Le streghe imponevano un forte sonno e recitando le loro formule paralizzandoli senza che la vittima di turno, potesse muoversi. Tutto ciò avveniva finché la strega o le streghe non andavano via.
La vittima o persona che dorme difficilmente sente ciò che gli sta succedendo attorno, ma non ha la forza di muoversi, può sentirsi male al suo risveglio, senza sapersi spiegare il perché.
Per le loro magie, le streghe, usano scope pestelli, contenitori con erbe, civette impagliate. Ogni oggetto ha il suo significato magico e serve per qualche incantesimo. Canticchiano e fanno danze che sembrano innocue, ma non lo sono.
C’è un modo semplice per disfarsi di loro e della loro presenza, appendere, vicino a porte e finestre, un sacchetto di sale o un sacchetto di sabbia di mare. Le streghe non possono attraversare la soglia, secondo la supertestimone, non lo possono fare se prima non hanno contato tutti i granelli di sabbia, nel farlo diventerà giorno e svanirà. Nell’esoterismo invece il sale e la sabbia contengono tutti e 4 gli elementi (acqua, aria, fuoco e terra) che, quando sono puri, hanno un potere ancestrale con il mondo invisibile.
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Processi, esecuzioni, condanne e morti sospette delle streghe
L’inquisizione non risparmio Benevento, anzi è qui che si concentrarono tanti processi non verbalizzati, torture, accanimento contro il demonio. La città, famosa proprio per la grande presenza di streghe, si credeva che fosse una delle bocche dell0inferno. Per questo tante donne e uomini, perfino bambini che avevano o dimostravano poteri particolari, persero la vita in modo atroce.
Le vittime più note furono: Mariana di San Sisto, Faustina orsi bruciate vive sul roto. Bellezza Orsini stremata dalle torture, si uccise in carcere. Le persone perseguitate, dove ci sono documenti, verbali, testimonianze e addirittura archivi accurati sulla loro vita, furono circa 200.
Tuttavia, molti processi avvennero solo con l’aizzare della popolazione, tanti furono gruppi di uomini e donne che, da soli, uccisero delle streghe. La stima approssimativa, dal 380 D.C fino al 1970, dove ci fu, secondo fonti non confermate, l’ultima esecuzione di una strega sono state oltre 650 mila.
La leggenda più confusa che ho mai letto!
Ora però vi parlo della leggenda, diffusasi poi nel medioevo, più assurda e confusa che ho mai letto.
Una leggenda sulla città di Benevento vuole che essa sia stata fondata da Diomede, re di Argo. Lui era un eroe che si distinse per il suo grande coraggio e valore in battagli durante nella guerra di Troia. Combatté con gli Achei dopo aver errato per lungo tempo nel mar Adriatico. Fu il portatore di civiltà in un luogo in cui c’erano tribù legate ai culti primitivi italici.
Diomede fondò numerose città in Italia, insegnando a navigare e ad allevare cavalli. Si fermò a Malies, dove ebbe un cattivo presagio, un messaggio dagli Dei che era appunto malevolo. Decise quindi di chiamare questo luogo: Maleventum, cioè cattivo presagio.
Il luogo era però un terreno ricco e decise di insediarsi nella confluenza tra i due fiumi che c’erano, cioè: il sabato e il Calore. La città fu abitata dalle popolazioni sannitiche e osche. Si instaurò un ottimo commercio di lana e manufatti di argilla.
In seguito ad una serie di guerre, la città fu conquistata dai romani che, dopo la vittoria su Pirro, nel 273 a.C. la vollero chiamare Beneventus, cioè felice evento.
Divenne un centro politico e militare dove vi costruirono magnifici edifici che oggi sono macerie, ma i loro resti si possono visitare ancora oggi. Nel 571 d.c., in seguito alla vittoria del Duca Rodoaldo sui bizantini, che si erano insediati, costui fece voto di abbattere il noce dove vi era una statua di bronzo che raffigurava un serpente.
Si dice che il duca riuscì a vincere grazie al supporto di San Barbato, vescovo, che fu partecipe all’abbattimento dell’albero di noce che era demoniaco. Il santo sconfisse il demonio spargendo acqua benedetta!
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Che cosa vuol dire questa leggenda?
Ora, fatto questo bel minestrone di: atti storici, di leggende mitologiche, supporto di un santo e di altre cose che mi hanno fatto venire il mal di testa, penso che sia chiaro a tutti che questa leggenda è stata diffusa appunto per distruggere la memoria originale.
Grazie a studi storici sappiamo, oggi, che la città di Benevento è stata fondata dalla tribù osco con influenza sannita. Sappiamo la sua evoluzione e cultura esoterica. Essendo stata anche sotto il dominio greco, tra il 650 A.c e il 300 A.c, è normale che essa si sia evoluta culturalmente immettendo alcune divinità greche, ma per un periodo molto breve poiché i romani la conquistarono nuovamente nel 273 A.c. Quest’ultimo è un fatto storico documentato ed è inconfutabile. In seguito c’è stato poi lo zampino della chiesa cattolica che ha deciso di “demonizzare” il noce, che era ed è ancora oggi un simbolo di sabba, rituali e culti della stregoneria pagana, con l’arrivo del santo.
Naturalmente io lascio libera interpretazione poiché ognuno deve avere la sua opinione, ma vi lascio con qualche domanda:
Hai mai sentito parlare delle leggende sulle streghe di Benevento? Qual è la tua storia o curiosità preferita? Cosa pensi del legame tra la storia antica di Benevento e i suoi rituali magici? Se potessi chiedere qualcosa alla strega di Benevento, cosa le domanderesti? Dimmelo in un commento.
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe